Esteticamente molto diversa rispetto al passato, la nuova Land Rover Discovery si conferma come il veicolo più versatile della gamma del costruttore inglese, grazie ad una dotazione di portaoggetti pressoché infinita, ad un abitacolo dotato di tanto spazio e di tanta luminosità e ad un pacchetto tecnico che consente di coniugare comfort eccellente e capacità off-road di tutto rispetto.
UN DECISO CAMBIO DI ROTTA
La nuova Land Rover Discovery cambia tanto rispetto al passato, con un frontale più aerodinamico che strizza l’occhio agli altri modelli dell’ovale verde. Le linee tese della scocca ed il muso pronunciato enfatizzano l’idea di lusso di questo SUV inglese, grazie a dettagli stilistici interessanti come la griglia anteriore satinata a nido d’ape ed il cofano motore dalla forma squadrata. Il leit-motiv muscoloso della vettura si continua anche nella fiancata, dove gli archi dei passaruota si uniscono alle nervature della carrozzeria conferendo alla Land Rover Discovery un aspetto ancora più deciso e dinamico. Piacevolmente invariato rispetto alla tradizione, il tetto rialzato che ha caratterizzato tutte le Discovery e che offre una soluzione elegante alla necessità di caricare agevolmente materiale voluminoso nel portabagagli o di offrire agli occupanti della terza fila più spazio per la testa è presente anche nella quinta generazione di questa vettura.
Il posteriore della nuova Land Rover Discovery, invece, è il “lucis et umbrae” di tutta la vettura: è la parte che più ha fatto discutere di questo veicolo, sia per la sua asimmetria, sia per il suo look massiccio. Sin dalla sua introduzione nel 2016, il pubblico ha criticato la vista di tre quarti da dietro; non tanto in termini assoluti, quanto perché rispetto al resto del look della vettura risulta più sbilanciata e meno armonica nelle proporzioni. Nulla, invece, da dire sulla funzionalità: il grande portellone facilita le operazioni di carico e scarico e integra anche lo spoiler che minimizza l’accumulo di polvere sul lunotto.
Particolarmente d’effetto sono i grandi gruppi ottici. Anteriormente, la Land Rover Discovery HSE della nostra prova vede dei fari full LED che, opzionalmente, possono essere adattivi; e le luci diurne sono realizzate con elementi “Light Pipe”, che virano dal bianco all’ambra. Posteriormente, i fanali ripropongono la tecnologia a diodi, presentando un andamento orizzontale che ne massimizza la visibilità anche a distanza elevata.
LUSSO SFRENATO
Se c’è una parte dove la nuova Land Rover Discovery cambia totalmente rispetto al passato, è l’abitacolo: più lussuoso, più pregiato, più tecnologico e più attento ai dettagli che mai. I materiali, ad esempio, dimostrano tutta la cura della casa inglese in termini di interior design con una consolle centrale di colore nero lucido che racchiude tutti i comandi principali per il controllo di trazione, per la marcia offroad e per la selezione dei rapporti. L’elevata attenzione la si nota anche nella manopola circolare per la selezione delle marce: vero e proprio segno distintivo delle vetture Jaguar e Land Rover a partire dalla Jaguar XF del 2007, risulta non solo bella esteticamente ma anche estremamente versatile durante le manovre di parcheggio.
La nuova Land Rover Discovery ancora una volta dimostra tutta la sua versatilità quando si parla di scomparti portaoggetti: ben due cassetti portaguanti posti davanti al passeggero anteriore, un pozzetto nella consolle centrale capace di ospitare due bottiglie da due litri, spazi nelle portiere per riporre svariati oggetti e tanto altro ancora. E tutto questo mantenendo contemporaneamente un elevato livello di lusso percepito, grazie alle morbide imbottiture ed alle pelli profumate che rivestono i sedili ottimamente sagomati.
Non mancano le prese USB per ricaricare i dispositivi mobili e gli scomparti dedicati agli occupanti della seconda e della terza fila di sedili. Infine, con il Model Year 2019 la Land Rover Discovery ha ricevuto un aggiornamento anche per quello che riguarda il volante, che si adegua a quanto già visto su Range Rover, Range Rover Sport e Range Rover Velar con i comandi a sfioramento che risultano molto fruibili e che, a dispetto di quanto potrebbe sembrare, non rappresentano assolutamente una fonte di distrazione per quanto sono intuitivi nel loro utilizzo.
PENSA LEI A TUTTO
Ogni volta che si sale a bordo di un grande SUV a marchio Land Rover, si ha la sensazione che la vettura si prenda cura degli occupanti in maniera quasi impercettibile; e questa nuova Land Rover Discovery non fa eccezione. Qualche esempio? Le sospensioni pneumatiche si abbassano autonomamente per agevolare la salita e la discesa: allo sgancio della cintura di sicurezza, la vettura si abbassa di 15 millimetri, per abbassarsi di altri 2,5 centimetri all’apertura di una portiera. O ancora, durante le manovre di retromarcia un sistema avvisa il conducente ed eventualmente frena il veicolo se sopraggiungono pedoni, ciclisti o altre automobili. E questo concetto di cura degli occupanti è ripreso anche nella marcia offroad, dove grazie al sistema intelligente di trazione e di gestione del motore è possibile affrontare qualunque passaggio in totale disinvoltura cambiando il comportamento della vettura con la semplice rotazione di un comando.
Rispetto al lancio, sulle versioni più accessoriate il tradizionale cruscotto a quadranti analogici gemelli è stato sostituito da un cockpit virtuale di grandi dimensioni con schermo ad alta definizione che permette di visualizzare varie informazioni tra cui una mappa completa, lo stato dell’impianto audio, il computer di bordo, i tradizionali strumenti di bordo, lo stato dei sistemi di assistenza e sicurezza (ADAS) e molto altro ancora. Inoltre, da quest’anno la Land Rover Discovery propone il cruise control adattivo: un accessorio indispensabile per viaggiare in totale relax sulle autostrade.
Il sistema di informazione ed intrattenimento proposto è l’InControl Pro, molto migliorato rispetto alle sue prime versioni soprattutto in termini di stabilità e velocità. Sebbene Land Rover continui nella direzione di non voler proporre i protocolli di mirroring Apple Carplay e Android Auto, bisogna ammettere che una volta presa la mano l’InControl Pro della Land Rover Discovery è intuitivo, semplice e veloce. Tuttavia, qualcosa sta cambiando; e la casa inglese potrebbe decidere di offrire quantomeno Apple Carplay a breve sulle proprie vetture… Infine, superlativo l’impianto audio: curato da Meridian, è definito negli acuti, profondo nei bassi e chiaro nei medi. La scena sonora è di elevatissimo livello, così come notevole è anche il volume raggiunto grazie alla potenza degli amplificatori ed alla bontà dei diffusori.
INARRESTABILE
Per gli amanti dell’off-road, il nome Discovery non rappresenta solo una vettura: è una vera e propria icona dell’all-terrain che dimostra come sia possibile continuare a marciare dove l’asfalto battuto finisca e dove inizia lo sterrato senza rinunciare a comodità e a tanti bagagli. Di conseguenza, anche questo nuovo modello doveva portare alta il blasone che la casa inglese ha consolidato in oltre 25 anni di carriera della Land Rover Discovery; e lo fa grazie al suo eccezionale mix costituito da angoli di attacco, profondità di guado, luce libera dal suolo ed un corredo di nuove tecnologie al servizio del conducente.
Immancabili le sospensioni pneumatiche, che offrono una ampia gamma di regolazioni per il massimo della comodità e della praticità: all’occorrenza, possono essere abbassate di 6 centimetri o alzate di 75 millimetri per aumentare l’altezza da terra. Gli angoli di attacco (34°), di dosso (27,5°) e di uscita (30°) permettono di affrontare anche gli ostacoli più impegnativi; mentre la profondità di guado di ben 90 centimetri la consacra regina anche nell’attraversamento di torrenti e corsi d’acqua.
La trazione è garantita dal sistema 4WD permanente che prevede una distribuzione standard 50:50 della coppia fra i due assali; per i percorsi più difficili è disponibile anche un riduttore che permette di cambiare tra i rapporti alti e le “marce basse” anche in movimento fino alla velocità di 60 chilometri orari. E come da tradizione per l’ovale verde, anche la nuova Land Rover Discovery vede una sinergia tra meccanica ed elettronica grazie ai sistemi All-Terrain Progress Control (ATPC) e Terrain Response 2 che permettono di adattare la risposta del motore e la funzionalità dei differenziali bloccabili su vari profili: Erba/Ghiaia/Neve, Fango/Solchi, Sabbia, Roccia e Guida Generica.
Ovviamente, non mancano le tecnologie già consolidate come il sistema di controllo di stabilità DSC, l’Hill Descent Control (HDC), il Wade Sensing che rileva in tempo reale la profondità del guado per evitare di superare quella massima consentita e il Roll Stability Control (RSC) capace di rilevare l’inizio di un cappottamento e di frenare le ruote esterne per mantenere il controllo della vettura.
SUA MAESTÀ
Parlando di powertrain, non ci sono mezzi termini: gli ingegneri inglesi con la nuova Land Rover Discovery hanno dato vita ad un capolavoro. Il motore a sei cilindri si sposa alla perfezione con le caratteristiche della vettura, mentre il cambio automatico ZF ad 8 rapporti fa fluttuare il veicolo rendendo totalmente inavvertibili i passaggi di rapporto. Il risultato è quello di offrire sia durante la marcia su strada che durante la guida offroad una dolcezza unica, senza tralasciare una reattività inaspettata che emerge quando si decide di adottare uno stile più allegro o quando si necessita di potenza, ad esempio, per un sorpasso.
Il motore Sd6 si distingue dal precedente Td6 per l’adozione di un sistema di sovralimentazione a doppia turbina che consente di produrre ben 700 Netwonmetri e di erogare 306 cavalli di penza massima. Alla base di questi valori ci sono accorgimenti tecnici come un doppio intercooler, iniettori ad otto fori ed un sistema intelligente di post-trattamento con filtro antiparticolato che è studiato per rigenerare continuamente la trappola durante la marcia evitando che il FAP vada incontro a fenomeni di tappamento con conseguente riduzione delle prestazioni e del piacere di guida.
In termini di comfort, la Land Rover Discovery non teme rivali: merito soprattutto nelle sospensioni pneumatiche che controllano la scocca durante le curve e rispondono in maniera quasi istantanea alle variazioni dell’asfalto. La leggerezza dello sterzo è assicurata da un servo di tipo elettrico a rapporto variabile che viene adeguato sia sulla base della velocità di marcia, sia in congiunzione con le modalità selezionate sul Terrain Response 2 permettendo di adeguare la risposta dello sterzo alle condizioni di attrito della superficie stradale.
IN CONCLUSIONE
La nuova Land Rover Discovery non delude le aspettative: cambia nel look e diventa più elegante rispetto al passato, ma all’occorrenza sa sfoderare una indole da vera fuoristradista che rispecchia al 100% le aspettative del tipico cliente di questa vettura. La presenza di elementi “chic” come l’impianto audio Meridian, il tetto panoramico, il cruise control adattivo e i sedili in pelle Windsor mascherano bene le reali capacità offroad; capacità che, però, aspettano solo il tocco di una rotella per essere sfoderate e pronte all’uso.
In definitiva, l’unico dubbio glielo si può concedere sull’estetica: ovvero sul fatto che la Land Rover Discovery è uno degli ultimi SUV presenti sul mercato che non hanno optato per forme troppo morbide che spesso finiscono per sottrarre spazio prezioso all’abitacolo. Ma in termini oggettivi e di pura capacità, tenuto anche conto dell’eccezionale livello di comfort che questo veicolo riesce ad offrire, sono davvero poche le alternative che ci vengono in mente; e la metà di loro provengono dal medesimo costruttore…